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blog di fabio3lake

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Volpina III una barca a vela costruita nel 1963 per le olimpiadi di Tokyo da Cesare Carcano, ingegnere famoso per la progettazione delle bellissime motociclette del Lario più che per le barche a vela o da canottaggio.
Lo studio delle condizioni meteo della baia di Sagami sono alla base delle linee d’acqua del 5.5 s.i. in mogano e della attenta scelta delle grammature dei tessuti per la produzione delle vele.
Cesare Carcano non partecipò alle Olimpiadi del 1964. Nel corso delle selezioni la prua di Volpina III incrocia Grifone timonato dal talentuoso Agostino Straulino già medaglia olimpica nel 1952 e 1956, al quale deve cedere acqua.
Volpina III passa di mano in mano ed infine va a riposo in un cantiere di Sulzano, sulla sponda orientale del lago d’Iseo, di fronte alla imponente Montisola.
L’amore per la vela, la voglia di recuperare un pezzo di storia della propria famiglia stanno alla base del restauro e della rinascita di una bellissima imbarcazione.
#buonvento #VolpinaIII
#storiedirinascita
Un podcast dedicato a Volpina III
Volpina III e Poderosa

Le giornate di primavera sui laghi alpini sanno regalare scenari unici, l’acqua è fredda, circa 10°C ma l’aria si scalda velocemente e raggiunge facilmente i 22°C, al sole le punte arrivano a 26°C.
A terra si sta bene, le giornate fredde le abbiamo lasciate alle spalle, non pare il vero potere stare all’aperto indossando la sola felpa.
Appena si entra in acqua la sinfonia cambia: si trattiene il respiro, si cammina in punta di piedi per bagnarsi il minimo indispensabile, quindi si sale sulla tavola rapidissimamente ma con sicurezza cercando di rimandare il primo tuffo che si sa arriverà. Non importa, fa parte del gioco, in un batter d’occhio si risale sulla tavola quasi da volere impedire all’acqua d’entrare nella semistagna, ci si sente vivi pieni di adrenalina e pronti per la prossima manovra!
E una e due e tre e così via, il freddo non è più un problema, si cerca di sfruttare fino all’ultima riserva di energia, ma l’allenamento è poco e presto il serbato è vuoto!
Si torna a casa felici e stremati con le mani piene di vesciche, qualche doloretto quà e là ma pronti ad affrontare una nuova settimana lavorativa in fullpower!
La settimana di smartworking è stata impegnativa, dopo un lunedì tranquillo con 16 nodi di ora martedì si è dato fuoco alle polveri. Alle 12 in punto entra un nord a 20 nodi con cielo terso e 26°C e alle 17 quando sembra perdere vigore gira da sud con 21 nodi di intensità. La settimana prosegue con giornate che si alternano, come da copione stagionale tra i 18 e i 20 nodi, ma per non smentire la legge di Marphy sarà domenica la giornata meno ventosa.
Alle 13 di oggi sono partito, ho recuperato le password dell’account della Vandee Globe del 2012, configurato il minimo indispensabile, acquistato un paio di foil in offerta e ho schierato sulla linea di partenza della Virtual Transat AG2R LA MONDIALE il Figarò 3 Freelake alla volta di Saint-Barthélemy.
Se siete in regata anche voi fatemelo sapere che ci possiamo sentire anche solo per un briefing!
Buon vento
https://hydraulics.unibs.it/…/real-time-data-from-lake-mon…/

Oggi uscendo di casa è quasi impossibile non imbattersi in una conversazione senza parlare di calcio, daltronde in Italia il calcio è lo sport Nazionale, il piu seguito tra tutti ma questo non è stato sufficiente per passare il primo turno dei Mondiali 2014, ieri la sconfitta contro l’Uruguay!

Pittosto per gli estimatori della cinematografia Italiana, quella che ha fatto la storia autentica e vera come quella di Sergio Leone, il 24.06.2014 sarà ricordato come il giorno della triste scomparsa di Eli Wallach, Tuco Benedicto Pacifico Juan Maria Ramirez nel film della trilogia del dollaro del 1966: “Il buono, il brutto, il cattivo”.

Gli speroni si dividono in due categorie: alcuni passano dalla porta, altri dalla finestra. Tuco

Il senso di responsabilità dovrebbe rappresentare la possibilità di prevedere le conseguenze del proprio comportamento e correggere lo stesso sulla base di tale previsione. Volutamente si è usato il condizionale per definire questo concetto elementare in quanto oggigiorno questo “valore” è raro trovarlo. Qui si aprirebbe una parentesi più finita pertanto passiamo oltre. Sin dalla antichità l’uomo ha avuto la necessità di regolamentare questo senso di responsabilità, sulle 12 tavole del diritto romano arcaico si riportava: “Si membrum rupsit, ni cum eo pacit, talio esto.” (Se una persona mutila un’altra e non raggiunge un accordo con essa, valga la legge del taglione.) Nell’ambito dell’ordinamento Italiano questo senso di responsabilità è ampiamente descritto e tutelato tanto da entrare per i risvolti piu gravi nella Costituzione (art. 27) che imputa all’individuo la responsabilità penale e per quelli meno gravi nel Codice Civile. L’art. 2043 del C.C recita « Qualunque fatto doloso o colposo, che cagiona ad altri un danno ingiusto, obbliga colui che ha commesso il fatto a risarcire il danno. »

Dove sta la differenza? Bhe le differenze sono molte comunque la più semplice è da ricercare nel fatto che la responsabilità civile è “assicurabile” ovvero è possibile imputare il risarcimento in capo ad una assicurazione stipulando opportune polizze viceversa la responsabilità penale resta sempre in capo all’individuo!

Quindi non e solamente senso civico o buona educazione risarcire i danni arrecati ma è anche un obbligo di legge!

Angelo Mosso  (Torino, 30 maggio 1846 – Torino, 24 novembre 1910) è stato un medico, fisiologo italiano convinto sostenitore del metodo scientifico speimentale applicato alla medicina. Con l’aiuto dei suoi assistenti, ha inventato e costruito da sé gli strumenti utilizzati nelle sue ricerche. Tra questi ricordiamo lo sfigmomanometro, per misurare la pressione sanguigna, il ponometro, che gli permise di disegnare la curva con la quale cresce lo sforzo nervoso in funzione della fatica, l’ergografo, con cui ottenne la rappresentazione grafica del decorso della fatica dei muscoli flessori della mano, il miotonometro per rilevare variazioni della tonicità muscolare, l’idrosfigmografo e il pletismografo. Il rigore, il metodo la ripetitività delle osservazioni hanno consentito ad Angelo Mosso di indagare con  successo problematiche fino ad allora  irrisolte.

Tra persone leali ed orgogliose bastano le “Società” fondate sulla sola parola!
Per qualche dollaro in più

« There is a house in New Orleans They call the Rising Sun.
And it’s been the ruin of many a poor boy, And God, I know I’m one.

My mother was a tailor, She sewed my new blue jeans.
My father was a gamblin’ man, Down in New Orleans.

Now the only thing a gambler needs, Is a suitcase and trunk
And the only time he’s satisfied Is when he’s on a drunk.

Oh mother tell your children, Not to do what I have done
Spend your lives in sin and misery, In the House of the Rising Sun.

Well, I got one foot on the platform, The other foot on the train,
I’m goin’ back to New Orleans To wear that ball and chain.

There is a house in New Orleans They call the Rising Sun.
And it’s been the ruin of many a poor boy, And God, I know I’m one. »

L’  architetto e progettista  Umberti Felci sarà ospite dell’Associazione Velica Alto Sebino in data 01.02.2013 alle ore 20,30 presso l’ Auditorium di Villa Milesi a Lovere.

Nel corso dell’incontro ” Progettare barche a vela tra marinità, efficienza ed eleganza ” verrà illustrato il processo progettuale da affrontare ogni qual volta viene inventata una nuova imbarcazione, dagli studi idrodinamici  alle problematiche strutturali, passando per ricerca estetica delle sovrastrutture, stile dell’architettura interna e funzionalità marinaresche.

L’ingresso è libero, seguirà un brindisi.

Per maggiori informazioni www.avas.it

Vendée Globe

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Grande giorno per venti skipper, anzi per venti “UOMINI”, che salpando da Les Sables d’Olonne in compagnia solamente dei loro IMOCA60, hanno preso il via per la regata delle regate; La Vendèe Globe! Il tragitto ripercorre la circumnavigazione dei clipper: da Les Sables d’Olonne, giù per l’Oceano Atlantico fino al Capo di Buona Speranza, dopo di che si procede in senso orario attorno all’Antartide, passando a destra di Cape Leeuwin e Capo Horn, infine di nuovo verso Les Sables d’Olonne. La Vendèe Globe è una regata che esclude la possibilità di attracco o di assistenza esterna, l’iniziativa è stata proposta da Philippe Jeantot nel 1989, e a partire dal 1992 si è svolta ogni quattro anni, ma le sue origini sono ben più antiche e cariche di memorie. Ricordate la Golden Globe Race? Era il 1968 per l’epoca quella competizione equivaleva a compiere un autentico salto nel buio. Non esistevano Gps, Epirb, radar satellitare, eco scandaglio, cibi liofilizzati e abbigliamento tecnico, tutto si traduceva in un sestante, una radio spesso solo ricevente, una tela cerata e maglioni di lana. L’edizione della Golden Globe del 1968 fu una strage, ritiri, naufragi, suicidi ma porta anche il nome di un vincitore: Robin Knox-Johnston! Oggi certamente le cose sono cambiate ma pur sempre resta una regata estrema: la “regata delle regate” !

Dopo lo stress di questi ultimi sei mesi, nei quali ho stravolto il mio ritmo di vita sacrificando festività e parecchie ore di sonno all’isnegna “dell’ Ingegneria”, sto pensando di riprendere a tirare con l’arco. Per un’insieme di motivi il mio approccio all’arceria non è mai stato di tipo “filosofico e meditativo” ma vi assicuro che anche solo dopo poche frecce la sensazione di benessere aiuta ad affrontare la giornata!

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