Il senso di responsabilità dovrebbe rappresentare la possibilità di prevedere le conseguenze del proprio comportamento e correggere lo stesso sulla base di tale previsione. Volutamente si è usato il condizionale per definire questo concetto elementare in quanto oggigiorno questo “valore” è raro trovarlo. Qui si aprirebbe una parentesi più finita pertanto passiamo oltre. Sin dalla antichità l’uomo ha avuto la necessità di regolamentare questo senso di responsabilità, sulle 12 tavole del diritto romano arcaico si riportava: “Si membrum rupsit, ni cum eo pacit, talio esto.” (Se una persona mutila un’altra e non raggiunge un accordo con essa, valga la legge del taglione.) Nell’ambito dell’ordinamento Italiano questo senso di responsabilità è ampiamente descritto e tutelato tanto da entrare per i risvolti piu gravi nella Costituzione (art. 27) che imputa all’individuo la responsabilità penale e per quelli meno gravi nel Codice Civile. L’art. 2043 del C.C recita « Qualunque fatto doloso o colposo, che cagiona ad altri un danno ingiusto, obbliga colui che ha commesso il fatto a risarcire il danno. »

Dove sta la differenza? Bhe le differenze sono molte comunque la più semplice è da ricercare nel fatto che la responsabilità civile è “assicurabile” ovvero è possibile imputare il risarcimento in capo ad una assicurazione stipulando opportune polizze viceversa la responsabilità penale resta sempre in capo all’individuo!

Quindi non e solamente senso civico o buona educazione risarcire i danni arrecati ma è anche un obbligo di legge!