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blog di fabio3lake

Angelo Mosso  (Torino, 30 maggio 1846 – Torino, 24 novembre 1910) è stato un medico, fisiologo italiano convinto sostenitore del metodo scientifico speimentale applicato alla medicina. Con l’aiuto dei suoi assistenti, ha inventato e costruito da sé gli strumenti utilizzati nelle sue ricerche. Tra questi ricordiamo lo sfigmomanometro, per misurare la pressione sanguigna, il ponometro, che gli permise di disegnare la curva con la quale cresce lo sforzo nervoso in funzione della fatica, l’ergografo, con cui ottenne la rappresentazione grafica del decorso della fatica dei muscoli flessori della mano, il miotonometro per rilevare variazioni della tonicità muscolare, l’idrosfigmografo e il pletismografo. Il rigore, il metodo la ripetitività delle osservazioni hanno consentito ad Angelo Mosso di indagare con  successo problematiche fino ad allora  irrisolte.

San Paolo 1Cor 9, 24-27
Non sapete che, nelle corse allo stadio, tutti corrono, ma uno solo conquista il premio? Correte anche voi in modo da conquistarlo! Però ogni atleta è disciplinato in tutto; essi lo fanno per ottenere una corona che appassisce, noi invece una che dura per sempre. Io dunque corro, ma non come chi è senza mèta; faccio pugilato, ma non come chi batte l’aria; anzi tratto duramente il mio corpo e lo riduco in schiavitù, perché non succeda che, dopo avere predicato agli altri, io stesso venga squalificato.

La strada dritta di Francesco Pinto – Il 27 maggio del 1956, data inizio lavori, c’è una sola cosa: il coraggio di alcuni uomini, i soli capaci di immaginare e realizzare una via di comunicazione che unisca il Paese. Come la ferrovia negli Stati Uniti. Il 4 ottobre del 1964 una striscia di asfalto lunga 755 chilometri collega Milano con Napoli, il Nord con il Sud, la nebbia con il sole. Durante quegli otto anni un esercito di tecnici, manovali, ingegneri, architetti, dirigenti, progettisti, capocantieri ha combattuto senza sosta, dall’alto dei viadotti e nel buio delle gallerie, nel fango degli inverni e nell’afa delle estati, per mantenere la promessa della sua costruzione. All’interno di una rigorosa ricostruzione storica, mescolando personaggi d’invenzione e protagonisti reali, questo romanzo racconta la storia di quell’esercito e della sua strada. Ufficiali e soldati, uomini e donne, ognuno con un proprio sogno da rendere vero e una promessa a cui tenere fede. Tutti italiani, tutti con la schiena dritta, come la strada che debbono costruire.

Questa è la trama, non voglio rovinarvi lettura!

Tra persone leali ed orgogliose bastano le “Società” fondate sulla sola parola!
Per qualche dollaro in più

« There is a house in New Orleans They call the Rising Sun.
And it’s been the ruin of many a poor boy, And God, I know I’m one.

My mother was a tailor, She sewed my new blue jeans.
My father was a gamblin’ man, Down in New Orleans.

Now the only thing a gambler needs, Is a suitcase and trunk
And the only time he’s satisfied Is when he’s on a drunk.

Oh mother tell your children, Not to do what I have done
Spend your lives in sin and misery, In the House of the Rising Sun.

Well, I got one foot on the platform, The other foot on the train,
I’m goin’ back to New Orleans To wear that ball and chain.

There is a house in New Orleans They call the Rising Sun.
And it’s been the ruin of many a poor boy, And God, I know I’m one. »

L’  architetto e progettista  Umberti Felci sarà ospite dell’Associazione Velica Alto Sebino in data 01.02.2013 alle ore 20,30 presso l’ Auditorium di Villa Milesi a Lovere.

Nel corso dell’incontro ” Progettare barche a vela tra marinità, efficienza ed eleganza ” verrà illustrato il processo progettuale da affrontare ogni qual volta viene inventata una nuova imbarcazione, dagli studi idrodinamici  alle problematiche strutturali, passando per ricerca estetica delle sovrastrutture, stile dell’architettura interna e funzionalità marinaresche.

L’ingresso è libero, seguirà un brindisi.

Per maggiori informazioni www.avas.it

In ocasione della Vendèe Globe 2012 anche questo blog si è messo in gioco facendo la dovuta manutenzione a “Freelake” che partecipò alla precedente edizione del 2008. Recuperati i codici di accesso all’account di virtual regatta ormai sepolto dal tempo e dato un po di colore all’imbarcazione anche la prua di Freelake ha tagliato la linea di partenza di Les Sables d’Olonne. E’ stato un piacere ritrovare a distanza di quatto anni parecchi degli “amici” della precedente edizione. Insomma sarà pure un gioco ma evidentemente molti velisti approfittando del freddo, e delle giornate uggiose si sono dati appuntamento sul web per sfidarsi virata dopo virata tra le rotte oceaniche in un gioco che si svolge in parallelo e con le medesime condizioni meteo della Vendèe!

Vendée Globe

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Grande giorno per venti skipper, anzi per venti “UOMINI”, che salpando da Les Sables d’Olonne in compagnia solamente dei loro IMOCA60, hanno preso il via per la regata delle regate; La Vendèe Globe! Il tragitto ripercorre la circumnavigazione dei clipper: da Les Sables d’Olonne, giù per l’Oceano Atlantico fino al Capo di Buona Speranza, dopo di che si procede in senso orario attorno all’Antartide, passando a destra di Cape Leeuwin e Capo Horn, infine di nuovo verso Les Sables d’Olonne. La Vendèe Globe è una regata che esclude la possibilità di attracco o di assistenza esterna, l’iniziativa è stata proposta da Philippe Jeantot nel 1989, e a partire dal 1992 si è svolta ogni quattro anni, ma le sue origini sono ben più antiche e cariche di memorie. Ricordate la Golden Globe Race? Era il 1968 per l’epoca quella competizione equivaleva a compiere un autentico salto nel buio. Non esistevano Gps, Epirb, radar satellitare, eco scandaglio, cibi liofilizzati e abbigliamento tecnico, tutto si traduceva in un sestante, una radio spesso solo ricevente, una tela cerata e maglioni di lana. L’edizione della Golden Globe del 1968 fu una strage, ritiri, naufragi, suicidi ma porta anche il nome di un vincitore: Robin Knox-Johnston! Oggi certamente le cose sono cambiate ma pur sempre resta una regata estrema: la “regata delle regate” !

La serata con Marco Nannini è stato un vero successo.
Il velista dell’anno ha intrattenuto la platea con immagini e video mozzafiato.
Peccato per gli assenti…
…dovranno accontntarsi della intervista rilasciata a TB!!!

Il circolo A.V.A.S. ha l’onore ed il piacere di ospitare  un velista d’eccezione,  MARCO NANNINI, che ha conquistato il secondo posto alla Global Ocean Race 2011 / 2012.

Nannini, eletto velista dell’anno 2012, ha partecipato alla seconda edizione della GOR, regata intorno al mondo in cinque tappe per equipaggi doppi su Class 40 e ha così realizzato un suo sogno.

Marco Nannini condividerà con noi questa esperienza memorabile venerdì 20 luglio 2012  alle ore 20.45 presso l’ Auditorium di Villa Milesi (Sede Municipio) di Lovere.

Dalla voce di uno dei protagonisti della circumnavigazione del mondo in regata, potremo conoscere i momenti più emozionanti e le ore più difficili, i dubbi e la tecnica della navigazione ed avremo la possibilità di vedere fotografie e video inediti.

Vi aspettiamo tutti per una serata che saprà regalare emozioni, curiosità e suggestioni!

Marco Nannini nel 2009 partecipa e vince la sua classe alla leggendaria OSTAR, la solitaria in da Plymouth UK a Newport Rhode Island negli Stati Uniti, nel 2010  ha partecipato alla Shetland Round Britain and Ireland con il partner britannico Paul Peggs finendo in seconda posizione assoluta dopo aver condotto per 3 delle 5 tappe. Nel Novembre 2010 ha partecipato alla Route du Rhum, 3500 miglia in solitaria dalla Francia alla Guadalupa e suo debutto ufficiale sul palcoscenico della grande vela d’altura professionistica.

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