freelake.altervista.org

blog di fabio3lake

Browsing Posts tagged America\’s cup

Preference

Comments off

Anche se il mio modo di pensare la barca a vela predilige scafi come gli IMOCA 60, VOR 70 o i piccoli mini 6,50, in questo momento stiamo assistendo ad una manifestazione velica dove la tecnologia è all’estremo e le strategie del match race saranno solamente marginali. Inutile è fare i romantici navigatori in corrispondenza di questa folle competizione da “marziani”, pertanto mettendo da parte solo per qualche giorno la vera essenza del “velista marinaio”, vi consiglio di fare un salto su questo blog http://blog.yachtandsail.it/tag/america+s+cup L’articolo di oggi sulle carenature delle traverse fa pensare…

Siamo agli sgoccioli, da lunedì si parte! La 33a America’s Cup da molto attesa a causa due anni di diatribe in tribunale, prenderà il via a Valencia lunedì 8 febbraio. Tre le prove previste per le regate tra i due multiscafi: 8, 10 e 12 febbraio. La 32a America’s Cup è nel ricordo di tutti come “la più riuscita” grazie alla formula sapientemete studiata, che è riuscita a registrare un fortissimo impatto mediatico, turistico, commerciale etc… La 33a verrà prbabilmente ricordata per le controversie legali che fino a 5 giorni dalla prima prova in programma, hanno continuato a piovere sulla scrivania della giuria, ma anche per l’elevata tecnologia che si è messa in campo.

Le due barche sono lettralmente dei mostri, vi riporto una prima comparativa delle due barche tratta da Saild.com. In proposito si rammenta che i dati potrebbero non essere precisi, in quanto sono il risultato di quanto si è potuto dedurre dalle voci di corridoio. Le misure degli scafi sono quelle così come dettato dal Deed of Gift. Decisamente impari il confronto con la classe ACCv5 della passata edizione, che essendo monoscafo non può essere messo a confronto coi due mostri della sfida prossima ventura. Per capire cosa significa parlare di multiscafi da 90 piedi vi allego il report del corrispondente di Farevela Michele Tognozzi che ha la fortuna di essere sul campo e poter vedere tutto da vicino:

“[…] l’ala si adatta continuamente al vento, che soffia stamani dal Saler, ovvero da Sud Ovest tra i 6 e i 10 nodi. Siamo al lasco con ala e fiocco, con 6 nodi arriviamo a 21-24 nodi, appena l’aria tocca i 9 si arriva facilmente a 29 nodi di velocità, con il nostro gommone che inizia ad arrancare per stargli dietro. […]”

“[…] Loick Peyron al timone e Brad Butterworth, lo skipper, ordinano l’apertura del gennaker di 1100 mq e via, Alinghi5 decolla subito al lasco mure a dritta. Lo inseguiamo. Letteralmente. La velocità è subito sui 26-27 nodi ma man mano che ci allontaniamo dalla costa (il che avviene nel tempo in cui fate colazione) la brezza da WSW aumenta fino a 7-8-9 nodi. La velocità di Alinghi esplode in modo esponenziale, arriviamo subito oltre i 30 nodi, con punte di 33-34 quando il vento arriva a 11 nodi. […]”

Nelle ultime sentenze la giuria si è pronunciata stabilendo che i due multiscafi potranno usare i water ballast, a patto che la quantità di zavorra liquida usata per migliorare le performance, sia in posizione anche durante le stazze. Viceversa è stata bocciata la richiesta di BMW Oracle circa la possibilità di rilasciare sostanze che diminuissero l’attrito degli scafi. Trovato invece l’accordo sulla possibilità di usare i rilevatori laser e radar per la misurazione del vento. Alinghi userà gli aeroplanini e BMW Oracle un binocolo bionico laser che “rileva” il vento a circa 1 km di distanza.

Insomma alla luce queste premesse penso sarà difficile vedere un bell’incontro di match-race autentico, d’altronde è fuori da ogni discussione pensare ingaggi a 30 nodi con barche di 90×90 piedi.

Si segnala la pubblicazione del palinsesto di La7 inerente alle puntate di Forza7 che trasmetteranno l’evento in TV in diretta a partere da lunedì alle ore 9.25, La America’s Cup sarà trasmessa anche via internet in modo completamente gratuito (in video, non il virtual come le Louis Vuitton) sul sito ufficiale della Coppa America, 33rd.americascup.com.

Prosit! Freelake

Desideravo da tempo scrivere un video-post  in merito ad ITALIA 70 “la sfida italiana al giro del mondo” ma il duplice incntro tra Italia e Nuova Zelanda, avvenuto in meno di dieci giorni, mi ha suscitato interessanti spunti di riflessione che presto hanno preso il sopravvento. Ho sempre provato parecchia simpatia nei confronti del popolo neozelandese, apprezzato per la semplicità, pragmaticità, ma sopprattutto lealtà. Ricordo con piacere ed emozione le parole di Sir Peter Blake quando ringraziava i 60000 neozelandesi che avevano reso possibile nel 1995 a San Diego la vittoria della America’s Cup e la pubblicità raffigurante un ragazzino che durante la sua navigazione in optimist si avvicinava Black Magic per porgergli il suo contributo. Un dollaro gettato nel pozzetto! Per capire la gioia e la soddisfazione ma soprattutto la determinazione di Sir Peter Blake skipper prima e poi team manager, credo sia necessario ripercorrere per sommi capi la storia dell’ambito trofeo.

Nota è la supremazia degli USA in tale evento, infatti sin dalla prima edizione indetta dallo Royal Yacht Squadron Britannico del 1851 fino alla edizione del 1983, vinta da Australia II, la coppa è rimasta al New York Yacht Club. Memorabile è stato il gesto dello stravagante Alan Bond, uomo d’affari australiano che si presentò nel 1983 con una chiave inglese dorata sostenendo che l’avrebbe usata per togliere la coppa dalla sede del New York Yacht Club per portarsela a casa! Nel 1983 si è rotta l’imbattibilità USA che permaneva da 132 anni ed a questa edizione risale anche la prima partecipazione di una barca italiana, Azzurra, schierata dallo Yacht Club Costa Smeralda. Lo skipper sconfitto, Dennis Conner, si riprese la coppa quattro anni dopo con Stars and Stripes, in rappresentanza del San Diego Yacht Club, e venne mantenuta dallo stesso fino al 1995 quando lo scafo  NZL Black Magic strappò definitivamente l’egeminia della coppa agli USA. La coppa rimane in Nuova Zelanda fino al 2003 quando il team Svizzero Alinghi con al timone Russel Coutts (skipper di Black Magic 1995 e 1999) si aggiudica la coppa.  Il resto è storia recente ma non nuova, fatta a colpi di sentenza della Suprema Corte che dovranno definire le modalità dello svolgimento della 33° A.C. con barche multiscafo 30×30! Una follia! Staremo a vedere!

Tornando al duplice incontro tra Nuova Zelanda ed Italia, fresco è  l’incotro di rugby del 14 novembre 2009, dove L’Italia pur perdendo, ha dimostrato pienamente le proprie capacità dimostrando di essere una squadra veramente forte, che non teme nessun confronto. Qui mi fermo, potrei sconfinare in un campo non troppo conosciuto, anche se tra gli sport  praticati alle scuole medie c’era pure il rugby!!! Freschissimo è invece il risultato del neonato team Azzurra che ha incassato a Nizza il 22 novebre 2009 nel corso del Louis Vitton Tropy.  Alessandra Sensini, team manager di Azzurra afferma: “Uno dei fattori che hanno contribuito in maniera determinante al risultato ottenuto, a mio avviso, è da identificare nel fatto che il Team è composto al 100% da italiani (io considero italiano anche Tom “Tommaso” Burnham). La squadra, a terra e in mare, parla italiano, pensa in italiano, si esprime ed interagisce in italiano.Mi fa veramente piacere sentire Alessandra Sensini parlare in modo semplice e diretto!!! Sarà che è una windsurfista? Finalmente la meritocrazia è approdata in FIV visto che Alessanra Sensini ne è il vice Presidente!!!  Curiosando sul sito ufficiale degli Emirates, che da anni fa parte dei miei bookmars, è possibile leggere il commento dei sempre sportivissimi Emirates Team New Zeland: “The Italian team Azzurra has won the final of the Louis Vuitton Trophy regatta at Nice. Tactician Ray Davies:”Azzurra had a few tough decisions to make on which side to cover and unfortunately for us made the right ones. In both races, they did a great job of hammering home the advantage they had.”

Due nazioni, due incotri di altissimo livello, due risultati diversi, ma il medesimo comune denominatore… rispetto e sacrificio = grande sportivita!

Visto che in mare non si dice…  … pur tifando per i nostri beniamini non lo diremo neppure questa volta! (N.d.R. non  avete visto il video di Soldini di postato su freelake il 2 ottobre? Male!)

Freelake

Powered by WordPress Web Design by SRS Solutions © 2024 freelake.altervista.org Design by SRS Solutions

Siti per blog