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blog di fabio3lake

Questa volta credo sarà dura…
…mi riferisco alle nuove condizioni dettate dal mio provaider per potere continuare ad usufruire dello spazio web gratuito messomi a disposizione.
Il mio servizio web parte da 300 crediti e ne “consuma” 100 al mese che possono, anzi devono essere integrati per poter continuare a sopravvivere…
Come? Semplicemente cliccando sul banner pubblicitario, ogni 1000 clik si acuisiscono 100 crediti. Nel caso si dovesse arrivare a zero si assiste a quello che accade all’automobilista italiano quando resta senza punti sulla patente.
Guidate con cautela e clikkate sui banner!!!!

…omissis… “Sono veloci (con un record di 32.4 nodi), divertenti, grintosi  e soprattutto economici.  Sono progettati per essere competitivi in impegnative regate oceaniche ma possiedono un doppio ruolo in quanto possono essere usati per crociere familiari in tutta sicurezza” … omissis… “Possono essere condotti in famiglia con il piede un po’ sollevato dall’accelleratore e una bella birra fresca in mano. Con un bimbo di 12 anni al timone abbiamo dimostrato un’altra cosa, condurre queste barche, spesso e volentieri a velocità a doppia cifra, è un giocoda ragazzi e non si ha mai la sensazione di stare correndo un pericolo”… omissis…  “oltre a partecipare, per vincere, alle più famose regate oceaniche in solitario o in equipaggio ridotto, ci puoi trascorrere un anno sabbatico in due persone, farci una vacanza di 15 giorni in 6, una settimana in 8 , un week end in 10, un uscita giornaliera in 15 e prenderci un aperitivo sul ponte in 2o!”

Semplicemente un class40! Invito il lettore incuriosito a visitare il sito della classe italiana dalle cui pagine ho estratto l’articolo. http://www.class40.it/


”Quando esci di casa chiediti cosa devi fare,
quando rientri chiediti cosa hai fatto…
uomo,  tu hai corso 23 km, gli altri 21?
Rallegrati per la tua forza di volontà.
I grandi si allenano in solitudine e diventano campioni,
incontrano il lato selvatico e la loro vita inizia a correre.
Segui le vie del tuo cuore e non ti preoccupare,
correre a volte è rallentare…
correre è non avere fretta uomo!
Un abbraccio Aldo Rock”

Sms tratto da: http://linus.blog.deejay.it/

http://www.youtube.com/watch?v=my6txFZjLd8&feature=digest

The day after

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Ieri sera sono stato a Milano alla presentazione del progetto Moana 60. Oltre ad essere stata un’occasione per incontrare amicizie e conoscenze, lo scopo della serata era quello di presentare la barca ed il progetto. Partendo dai video (n.d.r. magnifici) della Vendee Globe 1992 di Maligri, primo armatore del Moana, la presentazione ha poi documentato le ore di duro lavoro dedite alla manutenzione dell’imbarcazione (sostituzione della chiglia, revisione di tutti gli impianti di bordo etc..) quindi il varo, le prime navigazioni, la Middle Sea Race e le traversate atlantiche verso est e verso ovest con permanenza ai Caraibi per la stagione invernale. Memorabile il filo conduttore che dal 1992 lega questa barca ai suoi armatori ed al suo equipaggio. Freelake

Finally favorites

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Come si è conclusa la 33a America’s cup lo sappiamo tutti, anche se probabilmente nessuno in Italia ha potuto vedere in santa pace davanti alla televisione la seconda e conclusiva regata. Un cambio improvviso del palinsesto dell’emittente La7, che ha pensato bene di trasmettere la partita di rugby Italia Inghilterra in differita, ci ha rovinato il tanto atteso evento!!! La possibilità di guadare la regata è stata così relegata alla sola diffusione sul web, non so se per gli eccessivi accessi od altro, ma le immagini a singhiozzo solo lontanamente potevano rendere l’idea di quello che stava accadendo sul campo di regata di Valencia. A mio malincuore ho indossato la tutina running e le mie fide mizuno per farmi un’oretta di corsa con un vocina, similmente a quella di Magnum PI, che continuava a ripetremi: “che sport di …” infatti 3 ore di collegamento senza vento e poi black out sul più bello!

Scusate lo sfogo, ma d’altronde le aspettative per un velista non potevano che essere diverse!

Ricollegandomi alle preference espresse nell’articolo precedente, finalmete arrivano buone notizie dal fronte. Vi segnalo che il prossimo martedì a Milano è prevista la presentazione del Moana 60, una barca storica, la prima barca italiana che ha partecipato al Vendèe Globe del 1992 con Vittorio Malingri. Per il programma della serata vi consiglio di visitare il sito http://www.delegazione-lombarda.net

Ciao Freelake

Preference

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Anche se il mio modo di pensare la barca a vela predilige scafi come gli IMOCA 60, VOR 70 o i piccoli mini 6,50, in questo momento stiamo assistendo ad una manifestazione velica dove la tecnologia è all’estremo e le strategie del match race saranno solamente marginali. Inutile è fare i romantici navigatori in corrispondenza di questa folle competizione da “marziani”, pertanto mettendo da parte solo per qualche giorno la vera essenza del “velista marinaio”, vi consiglio di fare un salto su questo blog http://blog.yachtandsail.it/tag/america+s+cup L’articolo di oggi sulle carenature delle traverse fa pensare…

Le Scienze

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La rivista Le Scienze ha pubblicato sul numero di febbraio 2010 un’interessante articolo dedicato alla fisica della vela scritto da Gian Pietro Siroli e Alessandro Stecchi. A richiesta è possibile avere il DVD “la matematica nel vento: la favola di Alinghi”, registrazione della conferenza del Prof Alfio Quarteroni al festival della matematica 2008.

Come ciclicamente avviene, anche questa volta i grandi eventi mediatici ed economici hanno rimesso in moto l’intera giostra! Pur essendo marinai per “passione” approffittiamone dell’indotto in previsione di tempi bui!

Consigliato a tuti i velisti curiosi!    Freelake

Siamo agli sgoccioli, da lunedì si parte! La 33a America’s Cup da molto attesa a causa due anni di diatribe in tribunale, prenderà il via a Valencia lunedì 8 febbraio. Tre le prove previste per le regate tra i due multiscafi: 8, 10 e 12 febbraio. La 32a America’s Cup è nel ricordo di tutti come “la più riuscita” grazie alla formula sapientemete studiata, che è riuscita a registrare un fortissimo impatto mediatico, turistico, commerciale etc… La 33a verrà prbabilmente ricordata per le controversie legali che fino a 5 giorni dalla prima prova in programma, hanno continuato a piovere sulla scrivania della giuria, ma anche per l’elevata tecnologia che si è messa in campo.

Le due barche sono lettralmente dei mostri, vi riporto una prima comparativa delle due barche tratta da Saild.com. In proposito si rammenta che i dati potrebbero non essere precisi, in quanto sono il risultato di quanto si è potuto dedurre dalle voci di corridoio. Le misure degli scafi sono quelle così come dettato dal Deed of Gift. Decisamente impari il confronto con la classe ACCv5 della passata edizione, che essendo monoscafo non può essere messo a confronto coi due mostri della sfida prossima ventura. Per capire cosa significa parlare di multiscafi da 90 piedi vi allego il report del corrispondente di Farevela Michele Tognozzi che ha la fortuna di essere sul campo e poter vedere tutto da vicino:

“[…] l’ala si adatta continuamente al vento, che soffia stamani dal Saler, ovvero da Sud Ovest tra i 6 e i 10 nodi. Siamo al lasco con ala e fiocco, con 6 nodi arriviamo a 21-24 nodi, appena l’aria tocca i 9 si arriva facilmente a 29 nodi di velocità, con il nostro gommone che inizia ad arrancare per stargli dietro. […]”

“[…] Loick Peyron al timone e Brad Butterworth, lo skipper, ordinano l’apertura del gennaker di 1100 mq e via, Alinghi5 decolla subito al lasco mure a dritta. Lo inseguiamo. Letteralmente. La velocità è subito sui 26-27 nodi ma man mano che ci allontaniamo dalla costa (il che avviene nel tempo in cui fate colazione) la brezza da WSW aumenta fino a 7-8-9 nodi. La velocità di Alinghi esplode in modo esponenziale, arriviamo subito oltre i 30 nodi, con punte di 33-34 quando il vento arriva a 11 nodi. […]”

Nelle ultime sentenze la giuria si è pronunciata stabilendo che i due multiscafi potranno usare i water ballast, a patto che la quantità di zavorra liquida usata per migliorare le performance, sia in posizione anche durante le stazze. Viceversa è stata bocciata la richiesta di BMW Oracle circa la possibilità di rilasciare sostanze che diminuissero l’attrito degli scafi. Trovato invece l’accordo sulla possibilità di usare i rilevatori laser e radar per la misurazione del vento. Alinghi userà gli aeroplanini e BMW Oracle un binocolo bionico laser che “rileva” il vento a circa 1 km di distanza.

Insomma alla luce queste premesse penso sarà difficile vedere un bell’incontro di match-race autentico, d’altronde è fuori da ogni discussione pensare ingaggi a 30 nodi con barche di 90×90 piedi.

Si segnala la pubblicazione del palinsesto di La7 inerente alle puntate di Forza7 che trasmetteranno l’evento in TV in diretta a partere da lunedì alle ore 9.25, La America’s Cup sarà trasmessa anche via internet in modo completamente gratuito (in video, non il virtual come le Louis Vuitton) sul sito ufficiale della Coppa America, 33rd.americascup.com.

Prosit! Freelake

Recentemente ho ricevuto da un amico windsurfista l’invito ad iscrivermi al gruppo facebook Amici del lago Moro,  essendo reticente e schivo ad ogni volontà d’iscrizione al libro dei volti, cerco di dare contributo e rislato all’iniziativa girando la notizia ai lettori di freelake!

Ma chi sono gli amici del lago Moro?  Il gruppo si descrive in questo modo… “Il luogo dove tanti giovani camuni passano e hanno passato le giornate estive a fare festa con gli amici, giocare, bere, bruciare e infinite altre attività ludiche e/o nocive per la salute…. La Vallecamonica non sarebbe stata la stessa senza…

Ma non solo! Il lago Moro oltre ad essere un posto naturalistico da tempo è diventato una palestra per i freestyler camuni! Da qualche anno un manipolo di  windsurfisti Camuni, lasciate le tavole di pietra degli antenati per quelle in materiale composito, trovano soddisfazione nella raffica fotonica del lago Moro, esibendosi a pochi metri da riva nelle più estreme manovre di freestyle! Certo non è il Benaco! Lo spazio non è molto ed il vento non si distende, ma se cercate l’accelerazione e la planata per un trick, la raffica fotonica non vi deluderà!

Freelake

Desideravo da tempo scrivere un video-post  in merito ad ITALIA 70 “la sfida italiana al giro del mondo” ma il duplice incntro tra Italia e Nuova Zelanda, avvenuto in meno di dieci giorni, mi ha suscitato interessanti spunti di riflessione che presto hanno preso il sopravvento. Ho sempre provato parecchia simpatia nei confronti del popolo neozelandese, apprezzato per la semplicità, pragmaticità, ma sopprattutto lealtà. Ricordo con piacere ed emozione le parole di Sir Peter Blake quando ringraziava i 60000 neozelandesi che avevano reso possibile nel 1995 a San Diego la vittoria della America’s Cup e la pubblicità raffigurante un ragazzino che durante la sua navigazione in optimist si avvicinava Black Magic per porgergli il suo contributo. Un dollaro gettato nel pozzetto! Per capire la gioia e la soddisfazione ma soprattutto la determinazione di Sir Peter Blake skipper prima e poi team manager, credo sia necessario ripercorrere per sommi capi la storia dell’ambito trofeo.

Nota è la supremazia degli USA in tale evento, infatti sin dalla prima edizione indetta dallo Royal Yacht Squadron Britannico del 1851 fino alla edizione del 1983, vinta da Australia II, la coppa è rimasta al New York Yacht Club. Memorabile è stato il gesto dello stravagante Alan Bond, uomo d’affari australiano che si presentò nel 1983 con una chiave inglese dorata sostenendo che l’avrebbe usata per togliere la coppa dalla sede del New York Yacht Club per portarsela a casa! Nel 1983 si è rotta l’imbattibilità USA che permaneva da 132 anni ed a questa edizione risale anche la prima partecipazione di una barca italiana, Azzurra, schierata dallo Yacht Club Costa Smeralda. Lo skipper sconfitto, Dennis Conner, si riprese la coppa quattro anni dopo con Stars and Stripes, in rappresentanza del San Diego Yacht Club, e venne mantenuta dallo stesso fino al 1995 quando lo scafo  NZL Black Magic strappò definitivamente l’egeminia della coppa agli USA. La coppa rimane in Nuova Zelanda fino al 2003 quando il team Svizzero Alinghi con al timone Russel Coutts (skipper di Black Magic 1995 e 1999) si aggiudica la coppa.  Il resto è storia recente ma non nuova, fatta a colpi di sentenza della Suprema Corte che dovranno definire le modalità dello svolgimento della 33° A.C. con barche multiscafo 30×30! Una follia! Staremo a vedere!

Tornando al duplice incontro tra Nuova Zelanda ed Italia, fresco è  l’incotro di rugby del 14 novembre 2009, dove L’Italia pur perdendo, ha dimostrato pienamente le proprie capacità dimostrando di essere una squadra veramente forte, che non teme nessun confronto. Qui mi fermo, potrei sconfinare in un campo non troppo conosciuto, anche se tra gli sport  praticati alle scuole medie c’era pure il rugby!!! Freschissimo è invece il risultato del neonato team Azzurra che ha incassato a Nizza il 22 novebre 2009 nel corso del Louis Vitton Tropy.  Alessandra Sensini, team manager di Azzurra afferma: “Uno dei fattori che hanno contribuito in maniera determinante al risultato ottenuto, a mio avviso, è da identificare nel fatto che il Team è composto al 100% da italiani (io considero italiano anche Tom “Tommaso” Burnham). La squadra, a terra e in mare, parla italiano, pensa in italiano, si esprime ed interagisce in italiano.Mi fa veramente piacere sentire Alessandra Sensini parlare in modo semplice e diretto!!! Sarà che è una windsurfista? Finalmente la meritocrazia è approdata in FIV visto che Alessanra Sensini ne è il vice Presidente!!!  Curiosando sul sito ufficiale degli Emirates, che da anni fa parte dei miei bookmars, è possibile leggere il commento dei sempre sportivissimi Emirates Team New Zeland: “The Italian team Azzurra has won the final of the Louis Vuitton Trophy regatta at Nice. Tactician Ray Davies:”Azzurra had a few tough decisions to make on which side to cover and unfortunately for us made the right ones. In both races, they did a great job of hammering home the advantage they had.”

Due nazioni, due incotri di altissimo livello, due risultati diversi, ma il medesimo comune denominatore… rispetto e sacrificio = grande sportivita!

Visto che in mare non si dice…  … pur tifando per i nostri beniamini non lo diremo neppure questa volta! (N.d.R. non  avete visto il video di Soldini di postato su freelake il 2 ottobre? Male!)

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